REPRESSIONE CONTRO GLI ANARCHICI BIELORUSSI – CHIAMATA PER LA SOLIDARIETÀ INTERNAZIONALE

Repressione contro gli anarchici in Bielorussia! ABBIAMO BISOGNO DI SOLIDARIETÀ, FATE GIRARE QUESTE INFORMAZIONI!

Il 12 agosto, gli anarchici Alexander Frantskevich e Akihiro Khanada sono stati imprigionati in Bielorussia.
Frantskevich era già stato un prigioniero politico, incarcerato nel 2010-2013 con l’accusa di attacchi a strutture governative. La polizia lo chiama “il leader del gruppo anarchico più radicale,” “Azione Rivoluzionaria”.
In questo momento, Alexander è accusato di organizzazione di rivolte di massa (sanzioni che vanno dai 5 ai 15 anni in carcere). Per il momento non si conoscono le accuse nei confronti del secondo detenuto, Akihiro Hanada.

Gli anarchici sono stati la più radicale ed una delle forze organizzate che per lungo tempo si è opposta al regime di Alexander Lukashenko. Partecipano attivamente in tutte le proteste di massa dei bielorussi contro la dittatura, e sono stati a lungo l’oggetto di persecuzione da parte delle autorità.

Ora, con l’inizio di proteste senza precedenti per la Bielorussia, le autorità sono preoccupate riguardo la popolarità degli anarchici, e stanno iniziando un altro giro di repressione.

I canali televisivi di Stato accusano direttamente gli anarchici russi e bielorussi di “coordinare le rivolte” e Frantskevich e Akihiro sembrano essere i candidati adatti per il ruolo di “organizzatori delle proteste”.

Ora i nostri compagni stanno affrontando una lunga prigionia per la loro lotta contro la dittatura e invitiamo chiunque a non essere indifferente.
Date vita ad azioni di solidarietà, chiedete il rilascio di Frantskevich, Akihiro e di tutti i detenuti, traducete e diffondete questo appello in tutto il mondo. Attirando quanto più possibile l’attenzione su questo caso contro gli anarchici, noi possiamo condizionarne un esito positivo.

Vi ricordiamo inoltre che l’anarchico Nikita Yemelyanov è ancora imprigionato in Bielorussia, condannato a quattro anni di prigione per degli attacchi simbolici su edifici giudiziari e un reparto di isolamento a Minsk.

Potete mandare report delle vostre azioni ai compagni bielorussi di “Azione Rivoluzionaria” a revolutionaruaction@riseup.net

Oppure potete mandarci news sulle vostre azioni a:

Mail media_ns@riseup.net
Telegram bot: @Anarchotheory_bot

Qui per il comunicato in lingua inglese: https://anarchistnews.org/content/repression-against-anarchists-belarus

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Una modesta proposta: ma non li potremmo nuclearizzare tutti? Sulle parole del Questore Della Cioppa e la militarizzazione dei quartieri.

Sembra che uno dei problemi principali della città di Catania, a detta dei suoi cittadini onesti e ligi al dovere, sia la presenza – o a volte la mera esistenza-, di quello strato escrementizio di popolazione che (soprav)vive ai margini dell’economia cittadina: i famigerati “quatterioti”.

Nel corso degli anni gli onesti cittadini si sono più volte scagliati contro questa feccia, riversando la loro giusta indignazione sui social. I più esasperati si sono persino lanciati nell’invocare soluzioni in stile America Latina, con squadroni della morte che pattugliano i quartieri per risolvere l’annoso problema di questi poveracci sforna-figli – a cui verranno appioppati nomi improponibili come Gionni o Kevin, rendendoli ulteriormente oggetto di sacrosanta derisione da parte dei cittadini per bene.

Ci si chiederà: perché tutto questo astio dei buoni ed onesti cittadini? La risposta è semplicissima: i poveracci, in quanto esseri abietti che spesso non parlano neanche italiano ma solo catanese nella sua forma più stretta, lavorano in nero o, peggio di peggio, per i vari clan mafiosi.

E ciò è intollerabile per quei buoni ed onesti cittadini abituati a dare il soldo allo Stato!
Come si permette la feccia a non pagare le tasse?!

Un quartiere simbolo di questo odio sviscerale dei buoni, onesti, cari ed ipocriti cittadini è Librino.

Librino fa parte della sesta circoscrizione (la quale a partire dalla delibera comunale n. 13/2012 [1] ha inglobato anche le zone di San Giorgio, San Giuseppe La Rena, Zia Lisa, Villaggio Sant’Agata) e conta una popolazione di circa 60.000 abitanti su un totale cittadino di circa 312.000 unità. [2]

Con questi dati, possiamo affermare che almeno 1 abitante su 5 di Catania risiede a Librino; ciò significa che se passeggeremo il sabato pomeriggio in una strada centrale come Via Etnea, incontreremo almeno una persona proveniente dal suddetto quartiere.

L’intolleranza e/o la stereotipizzazione verso le persone di questo quartiere a passeggio nel centro cittadino, o in qualsiasi altra parte del territorio catanese, viene sostenuta, in primis, dal mainstream locale e nazionale. Come riporta Giuliana Gianino in “Librino: un presente, per quale futuro?”:

nel corso degli anni, il quartiere di Librino si è visto infatti assegnare gli onori della notorietà in numerosi casi di cronaca nera, criminalità, abusi e malversazioni. Così facendo, si è agevolata l’identificazione del quartiere con una sorta di realtà “altra”, estranea, ostile e pericolosa per l’uomo comune dotato di buon senso Chi risiede stabilmente a Librino si riconosce “diverso” e percepisce addosso il peso dell’etichetta che lo distingue: “io conosco ragazzi di un altro ambiente e mi hanno detto una volta una parola, dice – tu che conosci solamente acchiappatine. E a sparare? – io ci sono rimasto male, a me piacerebbe essere di un altro ambiente.””[3]

Oltre ai problemi delle narrazioni giornalistiche e culturali in generale vi sono anche quelli degli alloggi. Il Comune di Catania ha sempre risposto con sfratti di fronte alle occupazioni non legali. E quando le famiglie sfrattate hanno reagito accampandosi nel pieno centro storico – di fronte alla Cattedrale per la precisione -, un coro di voci indignate degli onesti cittadini e del mainstream locale si è levato in cielo.

Come osano questi soggetti degradare il centro cittadino con la loro presenza? Come osano questi soggetti rovinare la visita ai tanti turisti che hanno pagato il loro diritto nel fare una foto sotto al Liotru e/o davanti alla Cattedrale?

Fino a qualche anno fa, l’amministrazione comunale e le forze di pubblica sicurezza hanno reagito “pigramente” con arresti, comizi per la legalità e altra fuffa nel quartiere di Librino.

Nel Giugno del 2019 viene nominato come Questore di Catania Mario Della Cioppa.
Fin da subito il funzionario di Polizia si è fatto conoscere in città per via dell’introduzione del Piano di Controllo Straordinario di Controllo del Territorio – “Catania più sicura”.[4]

Le operazioni di polizia sono state contro i parcheggiatori abusivi, le prostitute, i conducenti di motorini non avvezzi all’uso del casco fino ai decreti di espulsione contro i migranti africani senza permesso di soggiorno. [5]

Le misure messe in atto da Prefettura e forze dell’ordine hanno portato gli applausi della popolazione buona, cara, onesta e ipocrita; d’altronde la presenza di sospetta manovalanza mafiosa (quali migranti, prostitute e parcheggiatori abusivi) non è ben accetta.

La sicurezza voluta da Sammartino, Della Cioppa, Covetti e D’Angelo (quest’ultimi rispettivamente comandanti dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza a Catania) ha come obiettivo quello di far sentire al sicuro e protetti coloro che “ancora credono allo Stato” o hanno bisogno di vedere un volto amico – angelico a tratti, oseremmo dire!-, di fronte a tanti brutti ceffi e facci tagghiati che popolano le zone della nostra città.

È ora di mettere via il vecchio mantra lagnoso e piagnone che qui nel Sud Italia – specie in Sicilia-, permane da decenni: “Lo Stato ci ha abbandonati! Lo Stato non fa niente per noi!”.

No, signori. Lo Stato non ci ha affatto abbandonati. Anzi, ci fa sentire tutta la sua calda e muscolare presenza nelle vesti degli amichevoli agenti di polizia che pattugliano le nostre strade.

E se questo è doveroso in tempi di pace, perché ciò non dovrebbe avvenire in tempi di guerra (sanitaria)?

In questo le parole del Commissario di “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” assumono un significato esemplare:
Sotto ogni criminale può nascondersi un sovversivo; sotto ogni sovversivo può nascondersi un criminale […] L’uso della libertà minaccia da tutte le parti i poteri tradizionali, le autorità costituite. L’uso della libertà che tende a fare di qualsiasi cittadino un giudice, che ci impedisce di espletare liberamente le nostre sacrosante funzioni.
Noi siamo a guardia della legge, che vogliamo immutabile, scolpita nel tempo…
Il popolo è minorenne. La città è malata. Ad altri spetta il compito di curare e di educare.
A noi il dovere di reprimere. La repressione è il nostro vaccino! Repressione è civiltà!

Giacché durante il periodo di lockdown si è parlato di “guerra al virus”, il questore Della Cioppa ha pensato, giustamente, che ogni guerra ha bisogno di un nemico. E se il nemico è invisibile, non è il caso di scendere in sottigliezze microbiologiche.

Il Questore ha quindi ben pensato di agire, e di portare, in anticipo rispetto a tutto il territorio nazionale, il suo vaccino nei quartieri.

Sono i primi giorni del mese di Maggio. Un losco figuro, abitante del quartiere Zia Lisa, viene fermato dagli agenti di polizia che decidono di sequestrare l’auto del soggetto e sanzionargli una multa di 10mila euro. Il fermato non ci sta e chiama altre persone per farsi dare man forte.
Dai palazzi, intanto, alcune persone lanciano contro gli agenti numerosi oggetti.

Quella che in gergo medico viene chiamata “reazione indesiderata”, non deve certo essere piaciuta al Questore. Nei due giorni successivi, Della Cioppa decide di rinforzare le dosi massicce di “vaccino” nel quartiere di Librino. La “Zia Lisa” viene completamente “cinturata” da decine e decine di mezzi della polizia e sorvegliato tramite elicottero – come si può vedere dai video fatti girare sia da privati che dalla stessa questura 6. L’operazione si conclude con una manciata di arresti e sequestri [7], mentre 24 persone risultano denunciate per furto di energia elettrica. [8]

Subito dopo l’operazione, il Questore è chiarissimo sull’intervento:
I servizi di ordine e sicurezza sono stati oggi predisposti a garanzia del personale della squadra mobile e del commissariato Librino, impegnati nella ricerca di armi e droga presso specifici obiettivi già a suo tempo individuati. La violenta reazione dei giorni scorsi alle pattuglie della squadra volanti, in servizio ordinario di controllo del territorio, ci ha indotto ad alzare il livello di protezione degli uomini e delle donne della polizia di Stato impegnati nel loro servizio che svolgono con sacrificio e sprezzo del pericolo a tutela della collettività. Sappiano questi delinquenti che anche loro sono soggetti alla legge e devono rispettarla, cosi come devono rispettare chi rappresenta lo Stato sul territorio. Chi aggredisce un poliziotto o un rappresentante delle forze dell’ordine impegnato in attività di tutela della collettività, aggredisce lo Stato e questo non può essere permesso. Questo genere di azioni non possono essere tollerate. Quella di oggi è la prima di una serie di operazioni straordinarie che la polizia farà in quella zona, fino a riportare un sistema di legalità voluto anche dagli stessi cittadini onesti che abitano quel quartiere, e nei confronti di quanti invece pensano di appropriarsi del territorio con attività illecite

Nella successiva operazione di polizia svoltasi il 14 maggio, Della Cioppa dichiara :
Anche gli odierni servizi di ordine e sicurezza, cosi come quelli del 7 maggio scorso, sono stati oggi predisposti a garanzia del personale della Squadra Mobile e del Commissariato Librino impegnati nella ricerca di armi e droga presso specifici obiettivi già a suo tempo individuati, alzando il livello di protezione degli uomini e delle donne della Polizia di Stato impegnati nel loro servizio che svolgono con sacrificio e sprezzo del pericolo a tutela della collettività. La Questura aveva annunciato una serie di operazioni straordinarie tese al ripristino della legalità in ogni posto e tale è da intendere la operazione odierna, a tutela dei cittadini onesti che abitano quel quartiere, per rendere inermi coloro i quali invece pensano di appropriarsi del territorio con attività illecite”.[9]

I catanesi onesti ringraziano e possono finalmente gioire per l’intervento massiccio dello Stato nei quartieri. E possono gioire ancora di più sapendo che il primo cittadino si è risvegliato dal suo torpore ed ha deciso di dare il suo contributo alla sicurezza della città.
Nei prossimi mesi, infatti, il territorio urbano si troverà costellato di ben 213 telecamere grazie al finanziamento del Decreto del Ministero dell’Interno del 31/01/2018, “Definizione delle modalità di presentazione delle richieste di ammissione ai finanziamenti da parte dei comuni, nonché i criteri di ripartizione delle relative risorse”.[10]

Il finanziamento, nell’aspetto pratico, si traduce in 800mila euro passati per grazia del Ministero dell’Interno, a cui si aggiungono altri 300mila euro da parte del Comune di Catania.[11]
In totale verranno spesi un milione e centomila euro per installare le telecamere nelle zone centrali della città e quelle limitrofe ad esse. [12]
Tutto ciò è indubbiamente un grandissimo sforzo che contribuisce non ad una sicurezza sulla città ma ad un controllo sempre più maggiore.

Alché ci sentiamo di rivolgere ai signori Questore, Prefetto, Sindaco e Comandanti dei Carabinieri e della Guardia di Finanza un nostro ragionamento ed una proposta:

Signori, noi cittadini onesti abbiamo a che fare con orde di barbari provenienti dalle periferie della città. Andarli a scovare fin dentro le loro case, far sentire loro il fiato sul collo, denunciarli e sbatterli in prigione è encomiabile e trova il nostro pieno appoggio!
Ma sarà sufficiente a difendere la tranquillità delle nostre abitazioni?
Noi pensiamo che i passi che si stanno facendo siano giusti, ma insufficienti.
Perché non disporre dei checkpoint militari all’ingresso dei quartieri così che il sabato sera non possano più uscire per venire a creare danni al centro?
I blindati, l’esercito ci vorrebbe, ma ancora tutto questo sarebbe troppo poco. E non risolverebbe il problema alla radice perché questi esseri continuerebbero ad esistere.
Voi tutti siete uomini di cultura. E penso che sappiate bene cosa succede quando scoppia una bomba atomica.
Si dice che nessun essere vivente possa sopravvivere, ad eccezione degli scarafaggi e di altri insetti.
E poiché non ci troviamo in presenza di insetti, ma di esseri umani, seppure della peggiore razza esistente sulla Terra, ci chiediamo: ma non li potremmo nuclearizzare tutti?

Note
[1] Link: https://www.comune.catania.it/la-citta/municipalita/upload/delibera_n13_2012.pdf
[2] “DISTRIBUZIONE DELLA POPOLAZIONE PER CIRCOSCRIZIONE AL 01 GENNAIO 2019”, pag. 3
Link: https://www.comune.catania.it/il-comune/uffici/anagrafe/gli-uffici/statistica/allegati/cartella-andamento-della-popolazione/Annuario%20Popolazione%20anno%202019.pdf
[3] Gianino Giuliana, “Librino: un presente, per quale futuro?”, Roma, Idos, 2007, pag. 57
[4] Il Piano è stato applicato in 31 aree sensibili della città di Catania, in quanto, si legge nel documento “è stata rilevata la necessità in tali aree di predisporre servizi interforze specifici con modalità operative diversificate a seconda della diversa sensibilità dell’area interessata, ritenendo non sufficiente l’azione autonoma delle singole Forze di Polizia e di quella di sicurezza urbana della Polizia Locale.”
Link: https://www.lasicilia.it/userUpload/Comunicato_stampa_fine_anno_2019.docx
[5] Ibidem pag.6
[6] Link: http://www.cataniatoday.it/video/controlli-zia-lisa-polizia-aggressione-poliziotti-catania-6-maggio-2020.html ; https://www.lasicilia.it/news/catania/340211/catania-la-polizia-setaccia-zia-lisa-dopo-l-aggressione-subita-il-5-maggio.html
[7] ibidem
[8] Link: https://www.cronacaoggiquotidiano.it/2020/05/15/maxi-operazione-di-controllo-del-territorio-della-polizia-a-librino-denunce-sanzioni-e-sequestri-per-vari-reati/
[9] ibidem
[10] Link: https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2018-03-09&atto.codiceRedazionale=18A01663&elenco30giorni=true
[11] Link: https://www.comune.catania.it/informazioni/avvisi/avvisi-2020/default.aspx?news=75398
[12] Link: https://www.comune.catania.it/informazioni/avvisi/avvisi-2020/allegati-2020/videosorv/2020SORV-Tav2.pdf

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